Ho iniziato ad appassionarmi ai lupi da quando ero un ragazzo, ma solo nel 2016 mi sono messo a studiarli in modo più metodico con l’idea di scrivere un libro che li veda protagonisti.
FORSE È ORA…
di tornare sulle tracce del lupo.
Era la prima volta che ne incontravo uno, non quello cattivo raccontato nelle favole, ma uno vero. Un lupo, un predatore che cerca di sopravvivere, come ognuno di noi, del resto.
Si muoveva agile in un campo vicino alla città, a poche centinaia di metri dal greto del torrente che i caprioli usano per abbeverarsi e spostarsi.
I lupi sono come gli uomini, si adattano in fretta ai nuovi ambienti, anche quando questi cambiano volto in fretta, come accade ai giorni nostri.
Ero già affascinato da questo predatore e in quell’occasione ho visto tutta la sua forza, ma allo stesso tempo, mi è sembrato anche fragile, lontano dal suo bosco, vicino a quelle macchine e a quelle case che non si intonavano con lui.
Ho trascorso i mesi successivi a studiare le sue abitudini, a leggere e a guardare documentari. Sono anche andato a parlare con gli zoologi di un centro di ricerca che si occupa proprio di lupi.
Ho imparato tante cose, anche se poche rispetto a tutto quello che ci sarebbe da sapere, e quello che mi ha incuriosito di più sono stati i lupi in dispersione.
In quel comportamento ho rivisto, per certi versi, una fase della vita di ognuno di noi: la ricerca del nostro posto nel mondo.
È così che ho iniziato a scrivere un libro che è rimasto in sospeso per troppo tempo.
Credo però che ora sia arrivato il momento di riprendere la penna e tornare sulle tracce del lupo anche perché, come mi diceva sempre mio nonno, l’autunno è il periodo più bello per camminare nei boschi.
Work in progress…. 
